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Culti nella preistoria delle Alpi, Le offerte - i santuari - i riti, 1999, 156 p. - -
Il culto costituisce la forma esteriore della venerazione del sacro, della divinità, per mezzo dell'offerta e della preghiera. Il culto rappresenta ogni volta il momento caratteristico di espressione della devozione. Del culto fanno parte, accanto alle purificazioni rituali, la danza, la processione, l'offerta, i banchetti votivi. Nella maggior parte dei casi le manifestazioni rituali sono legate a determinati periodi dell'anno e a luoghi sacri come montagne, alberi, sorgenti, tombe, o a immagini raffiguranti la divinità. Le fonti archeologiche devono essere quasi sempre sottoposte a interpretazione, e per quanto riguarda la reale configurazione dei culti e delle manifestazioni di fede, esse consentono soltanto di formulare delle ipotesi. Alcune immagini sui vasi greci permettono di individuare nell'atto sacrificale il momento saliente di ogni culto. Tipico era soprattutto il sacrificio di animali, che offriva alla comunità celebrante l'occasione di consumare un pasto a base di carne. L'idea che gli dei dimostrano particolare gratitudine nei confronti di chi pratica regolarmente il sacrificio è presente già in Omero. Le offerte sotto forma di bevande venivano di solito versate davanti alla divinità o sul suo altare. In ogni caso, i riti d'offerta costituivano un'occasione di festa per la comunità, come testimoniato dalle raffigurazioni sui vasi greci e da quelle sulle situle, le quali si rifacevano comunque al modello delle prime. L'atteggiamento dell'uomo nei confronti della divinità era caratterizzato da devozione e timore.
Référence : 28634.
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